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CASS., SEZ. V, N.1290/2015 PROCESSO TRIBUTARIO, AUTOCERTIFICAZIONE DEL CONTRIBUENTE – PRIVA DI EFFICACIA

Cass. ,V, Sent. del 26/1/2015, n. 1290

(Processo tributario - l’autocertificazione del contribuente   non  ha valore probatorio nel processo tributario)

. “L’attribuzione di efficacia probatoria alla dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che, così come l’autocertificazione in genere, ha attitudine certificativa e probatoria esclusivamente in alcune procedure amministrative, essendo viceversa priva di efficacia in sede giurisdizionale, trova, con specifico riguardo al contenzioso tributario, ostacolo invalicabile nella previsione dell’articolo 7, comma 4, del D.Lgs. n. 546/92, giacché finirebbe per introdurre nel processo tributario – eludendo il divieto di giuramento e prova testimoniale – un mezzo di prova, non solo equipollente a quello vietato, ma anche costituito al di fuori del processo (cfr Cassazione, sentenze 703/2007, 16348 /2008, 6755/2010 e 1630/2013)”.

Giurisprudenza  06/03/2015



Cass, Sez. V, n.13676/14
imposte dirette - imposta incompatibile diritto comunitario - regime richiesta di rimborso

Cass. civ. Sez. Unite, Sent., 16/06/2014, n. 13676

(Imposte dirette - imposta dichiarata incompatibile con il diritto comunitario da una sentenza della Corte di giustizia - decadenza diritto di rimborso)

Deve ribadirsi che costituisce principio immanente in ogni Stato di diritto quello in virtù del quale qualsiasi situazione o rapporto giuridico diviene irretrattabile in presenza di determinati eventi, quali lo spirare di termini di prescrizione o di decadenza, l'intervento di una sentenza passata in giudicato, o altri motivi previsti dalla legge, e ciò a tutela del fondamentale e irrinunciabile principio, di preminente interesse costituzionale, della certezza delle situazioni giuridiche: si tratta della nota categoria dei c.d. rapporti esauriti, la cui definizione spetta solo al legislatore determinare, nel rispetto dei principi di uguaglianza e di ragionevolezza.

Spetta, in definitiva, al solo legislatore, in casi come quello in esame (così come in quello del sopravvenire di una legge retroattiva), la valutazione discrezionale, nel rispetto dei principi costituzionali coinvolti, in ordine all'eventuale introduzione di norme che prevedano termini e modalità di "riapertura" di rapporti esauriti.

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Giurisprudenza  05/02/2015



Cass, Sez. V, n. 26187/14
Rettifica e emendabilità della dichiarazione

Cassazione, Sezione V, Sent. del 12/12/2014 n. 26187

(Imposte dirette – IVA – IRAP – Rettifica e emendabilità della dichiarazione)

La dichiarazione fiscale non ha natura di atto negoziale e dispositivo, ma reca una mera esternazione di scienza e di giudizio, modificabile in ragione dell'acquisizione di nuovi elementi di conoscenza e di valutazione sui dati riferiti, costituendo essa un momento dell'iter volto all'accertamento dell'obbligazione tributaria (Sez. U, Sentenza n. 15063 del 25/10/2002).

Ne consegue la possibilità di emenda, mediante allegazione di errori nella dichiarazione e incidenti sull'obbligazione tributaria, non solo nei limiti delle disposizioni sulla riscossione delle imposte (D.P.R. n. 602 del 1973, art. 38) ovvero del regolamento per la presentazione delle dichiarazioni (D.P.R. n. 322 del 1998, art. 2), ma anche nella fase difensiva per opporsi alla maggiore pretesa tributaria azionata dal fisco con diretta iscrizione a ruolo a seguito di mero controllo automatizzato

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Giurisprudenza  29/01/2015



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